La stagione e’ iniziata con alveari forti molto popolati. Fino alla prima metà di Aprile le scorte alimentari delle nostre api erano abbondanti ma l’andamento climatico non ha garantito la fioritura primaverile necessaria per il nutrimento delle covate, costringendoci a nutrire le api artificialmente al fine di garantire il minimo necessario per la loro sopravvivenza in attesa della prima fioritura utile apparsa solamente con il castagno nel mese di giugno. Il rapporto che si crea tra api e apicoltori e’ basato sull’aiuto reciproco. Le api sono generose nei nostri riguardi quando ci permettono di raccogliere il prezioso miele e allo stesso modo noi contraccambiamo prendendoci cura di loro quando l’ambiente esterno e’ avverso. Grazie alla fornitura di candito, siamo riusciti a salvare le api e a non farle scivolare in stress alimentare e questo ci ha permesso di non perdere famiglie e di andare avanti con la stagione.
Il raccolto dell’acacia e’ andato perso seguito da un mini raccolto di Amorpha Fruticosa dal colore ambrato scuro e ricco di melata. L’annata e’ ottima per il Castagno che si presenta con tutte le sue caratteristiche, consistente, intenso e amaro al punto giusto. Anche il tiglio ha fatto la sua comparsa garantendo una produzione minima di castiglio di ottima qualità. Il 2019 si e’ sicuramente caratterizzato per il millefiori. Da giugno in avanti, le api si sono sbizzarrite in una raccolta disparata di nettare, di fiore in fiore, di pianta in pianta…tutto quello che potevano portare a casa lo hanno recuperato. Abbiamo cosi raccolto millefiori dai mille sapori. Susans, Venzone, Col del Sole, Avasinis, Cornappo, Pradis Grotte. Sicuramente da provare.
Il nomadismo estivo di alcuni apiari dai colli di Susans all’Altopiano del Montasio, ci ha garantito del millefiori di montagna che come al solito non delude mai per la sua purezza e intensità di sapore.
Si conclude così un 2019 all’insegna dei cambiamenti.
Le api sopravvivono da milioni di anni…..noi ce la faremo?
Buon miele a tutti.